La battaglia di Tannenberg fu uno scontro bellico che si svolse durante la prima guerra mondiale tra il 26 e il 30 agosto 1914. Prese il nome dall'omonimo villaggio della Prussia orientale (odierna Polonia), che si trovava vicino al luogo della battaglia.
Le forze tedesche, condotte dai generali Paul von Hindenburg e Erich Ludendorff, affrontarono l'esercito russo guidato dal generale Aleksandr Samsonov. La strategia tedesca fu molto efficace dal punto di vista tattico, in quanto attaccarono sorprendentemente gli accampamenti russi, cogliendoli di sorpresa. Nonostante la superiorità numerica russa, l'esercito tedesco riuscì a sconfiggere e circondare l'armata russa.
Si stima che i russi abbiano perso circa 78.000 uomini, tra morti, feriti e prigionieri, mentre i tedeschi subirono solo 15.000 perdite. La battaglia di Tannenberg viene spesso considerata una delle più grandi vittorie strategiche tedesche della prima guerra mondiale e segnò un punto di svolta nella guerra orientale, rallentando l'avanzata russa.
Questa vittoria rafforzò anche il prestigio dei generali tedeschi coinvolti, in particolare von Hindenburg, che divenne una figura di grande importanza durante la guerra. La battaglia di Tannenberg ebbe inoltre un impatto significativo sui rapporti di potere all'interno dei vertici dell'esercito russo, poiché Samsonov si suicidò dopo la sconfitta e ciò portò a un riassetto dei comandanti russi.
Nel complesso, la battaglia di Tannenberg rappresentò un importante evento della prima guerra mondiale, in cui la superiorità tattica tedesca ebbe la meglio sulla numerosità dell'esercito russo e segnò una svolta nei rapporti di potere tra i due fronti.
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